
Responsabile del procedimento amministrativo
Legge 39 del 2015 Senato
Queste azioni “ad extra” delle Amministrazioni sono espressamente menzionate nell’articolo 105 della Costituzione, che stabilisce che la legge disciplina l’audizione dei cittadini, direttamente o tramite le organizzazioni e le associazioni riconosciute dalla legge, nel procedimento di formazione dei provvedimenti amministrativi che li riguardano, nonché il procedimento attraverso il quale devono essere prodotti gli atti amministrativi, garantendo, ove opportuno, l’audizione degli interessati.
In conformità al quadro costituzionale sopra descritto, la presente legge disciplina i diritti e le garanzie minime che corrispondono a tutti i cittadini rispetto all’attività amministrativa, sia per quanto riguarda l’esercizio del potere di autogoverno sia per quanto riguarda l’iniziativa normativa e legislativa.
Esistono diversi precedenti legislativi in materia. Il legislatore ha fatto evolvere il concetto di procedimento amministrativo, adattando il modo di agire delle amministrazioni al contesto storico e alla realtà sociale di ogni momento. Oltre alla nota Legge di Azcárate del 19 ottobre 1889, la prima regolamentazione completa del procedimento amministrativo nel nostro ordinamento giuridico è contenuta nella Legge di procedura amministrativa del 17 luglio 1958.
Le relazioni all’interno dell’azienda stessa, poiché, per essere vitale, le persone che lavorano nell’impresa devono agire in modo ordinato e coordinato, ognuna con il proprio posto e la propria specialità, con una struttura gerarchica definita.
La motivazione e la cultura aziendale devono essere preparate e realizzate in modo adeguato e non possono essere improvvisate. I dipendenti devono condividere gli obiettivi dell’azienda e trovarsi nelle migliori condizioni personali per svolgere la propria attività.
Il manager deve agire come un leader, tenendo conto di chi e come sono i lavoratori per sapere come controllarli, motivarli, correggere, premiare, dare opportunità e promuovere il loro sviluppo personale e le loro iniziative.
Le funzioni e le attività di controllo devono essere assegnate a determinati responsabili; non si può lasciare che siano gli stessi stakeholder a controllare la propria attività; essi devono essere supervisionati dai loro diretti superiori gerarchici.
È vero che l’attività di controllo viene svolta alla fine della procedura da controllare, ma deve essere svolta anche durante l’intero processo in tutte le fasi sopra menzionate, a partire dalla pianificazione.
L’organo amministrativo che avvia o tratta un procedimento, indipendentemente dal modo in cui è stato avviato, può disporre, d’ufficio o su richiesta di una parte, il suo cumulo con altri con cui è sostanzialmente identico o strettamente connesso, purché sia lo stesso organo che deve trattare e risolvere il procedimento.
Per iniziativa propria si intende l’azione derivante dalla conoscenza diretta o indiretta delle circostanze, dei comportamenti o dei fatti oggetto del procedimento da parte dell’organo cui è stata attribuita la competenza ad avviarlo.
Prima di emettere una decisione, l’organo competente a risolvere può decidere, mediante un accordo motivato, di svolgere le azioni complementari essenziali per risolvere la procedura. Le relazioni che precedono immediatamente la decisione finale della procedura non sono considerate azioni complementari.
Alle parti interessate viene notificato l’accordo per l’esecuzione di azioni complementari e viene concesso un periodo di sette giorni per formulare le affermazioni che ritengono pertinenti dopo il completamento delle azioni complementari. Le azioni complementari devono essere realizzate entro un periodo non superiore a quindici giorni. Il termine per la risoluzione della procedura è sospeso fino al completamento delle azioni complementari.