Massimo pagamenti contanti

Massimo pagamenti contanti

Quanto contante può essere versato tra individui

Ma oggi l’uso del contante fa ancora parte della nostra economia, anche come parte di un’economia sommersa e di pagamenti in nero che continua a preoccupare l’Agenzia delle Entrate. Per questo motivo il Tesoro ha un piano per il 2022 per monitorare da vicino l’uso eccessivo dei pagamenti in contanti. Non si tratta di una novità: dal luglio 2021

Le autorità fiscali saranno tenute a segnalare qualsiasi prelievo o deposito di banconote da 500 euro e a segnalare i depositi effettuati in contanti o in banconote quando l’importo supera i 3.000 euro.

Come riconosce l’Agenzia delle Entrate, “il controllo dei contanti versati nel contesto delle transazioni economiche è spesso strettamente legato all’economia sommersa”. L’Amministrazione ha monitorato una serie di settori produttivi in cui questo tipo di economia sommersa con pagamenti in contanti è più frequente. Si tratta di settori come l’industria alberghiera e della ristorazione, l’edilizia, la raccolta della frutta, i lavori di ristrutturazione e il commercio. Il Piano prevede che l’Agenzia delle Entrate aumenti la propria presenza nei settori e nei modelli di business in cui è elevato il rischio di esistenza dell’economia sommersa.

Finora, nel caso di transazioni tra aziende o professionisti, l’importo massimo che poteva essere pagato in contanti era di 2.500 euro, o il suo equivalente in valuta estera, ma la nuova Legge 11/2021, entrata in vigore lo scorso luglio, stabilisce un nuovo massimo di 1.000 euro per queste spese.

Tutte le transazioni superiori a 1.000 euro devono essere effettuate tramite bonifico bancario o pagamento con carta. Anche il pagamento con assegno non è valido, in quanto vale come pagamento in contanti.

In caso di mancato rispetto della normativa vigente, il cliente sarà soggetto a una penale pari al 25% dell’importo finanziario della controversia. Questa multa può essere ridotta della metà se viene pagata volontariamente e senza che vengano sollevate obiezioni.

In qualità di imprenditore o professionista, dovete tenere conto del limite di 1.000 euro per i pagamenti che effettuate o ricevete nell’ambito della vostra attività. Anche se provengono da privati. Per questo motivo, analizzeremo nel dettaglio questa misura finanziaria.

Il mancato rispetto del limite di pagamento in contanti è considerato un grave illecito amministrativo. Sia chi paga che chi riceve il denaro sono responsabili in solido della violazione commessa e della sanzione comminata.

La sanzione per il mancato rispetto delle limitazioni sui pagamenti in contanti non è una sanzione fiscale, ma una sanzione finanziaria. Pertanto, non si applicano le riduzioni previste dalla normativa per le sanzioni fiscali.

Se, entro 3 mesi dalla data del pagamento in contanti, una delle parti della transazione comunica alle autorità fiscali la data, l’importo e l’identità dell’altra parte, non sarà responsabile del reato commesso. Pertanto, solo la controparte sarà penalizzata.