Detrazioni su pensione

Detrazioni su pensione

Il piano pensionistico è utile?

In questo modo, il denaro versato nel piano viene ridotto dall’importo totale del capitale da dichiarare nel calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Riducendo la base imponibile, si riduce di conseguenza l’imposta dovuta.

Con la riforma fiscale del 2015, l’importo è stato fissato a 8.000 euro all’anno per tutte le fasce d’età. Tuttavia, esistono una serie di eccezioni che consentono di versare più denaro, poiché maggiore è il contributo al piano, maggiore è la detrazione che può essere applicata per avere un piano pensionistico.

Sì, a condizione che il coniuge non includa questi piani pensionistici nella propria dichiarazione dei redditi. Questa opzione sarà vantaggiosa nel caso di coppie sposate in cui uno dei due non lavora, in quanto colui che non lavora non potrà applicare il beneficio del contributo ai piani pensionistici e il marito/moglie potrà farlo.

Se entrambi lavoraste non avrebbe senso, perché il limite quando il contributo è a favore del marito/moglie è di 1.000 euro, mentre quando il contributo è al proprio piano pensionistico il limite è di 2.000 euro.

Sì, è possibile, a condizione che il tasso volontario richiesto sia superiore al tasso che vi corrisponde in un determinato momento in base alla vostra situazione finanziaria, personale e familiare. La richiesta può essere effettuata tramite il Social Security E-Office o il Your Social Security Portal, nella sezione “Gestione delle prestazioni”. Per farlo, è necessario disporre di un certificato digitale, di un ID elettronico o di una cl@ve.

Se non avete nessuno di questi, esiste un modulo chiamato “Aumento volontario della trattenuta dell’imposta sul reddito delle persone fisiche”. Una volta compilato e firmato, il modulo può essere spedito per posta ordinaria o presentato presso uno dei Centri di informazione e assistenza sociale (CAISS).

L’aliquota di ritenuta volontaria richiesta sarà applicata, come minimo, fino alla fine dell’esercizio e, finché non si rinuncia per iscritto alla suddetta percentuale o non si richiede un’aliquota di ritenuta superiore, negli esercizi successivi, a meno che non si verifichi un cambiamento delle circostanze che determini un’aliquota superiore a quella richiesta volontariamente.

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Cara Carmen. Ci risulta che no, anche se, eccezionalmente, e a condizione che sia contemplato nelle specifiche del piano con le eventuali condizioni e limitazioni che possono essere stabilite, la disoccupazione costituisce una delle situazioni speciali che consentiranno di rendere effettivi i diritti consolidati del piano pensionistico. Ci si riferisce alla disoccupazione di lunga durata e quando si verifica la circostanza, tra le altre, di aver esaurito o non avere diritto all’indennità di disoccupazione contributiva. Cordiali saluti.