Detrazioni auto aziendali

Detrazioni auto aziendali

Detrazione fiscale auto per i lavoratori autonomi

Quando un’azienda acquista un’autovettura, l’Agenzia delle Entrate ritiene che il suo utilizzo sia misto, ossia che da un lato venga utilizzata per l’attività dell’azienda e dall’altro per l’uso privato della persona che la guida.

In questo caso la risposta è relativamente semplice, in quanto l’articolo 95.3.2 della Legge sull’IVA stabilisce che possiamo detrarre il 50% dell’IVA pagata sull’acquisto dell’auto, in quanto l’utilizzo dell’auto da parte dell’azienda è considerato pari al 50%.

Il nostro parere, e per evitare problemi, visto che l’Agenzia delle Entrate è molto restrittiva, è di dedurre solo il 50%, in quanto è praticamente impossibile dimostrare che l’auto sia stata utilizzata più di tanto, soprattutto nel caso di piccole e medie imprese.

L’uso privato dell’auto aziendale è considerato dalle autorità fiscali come un reddito in natura per la persona che guida l’auto, che sarà tassata su questo reddito in natura come reddito aggiuntivo nella sua dichiarazione dei redditi.

Ma qual è la percentuale di utilizzo privato? Non è possibile dare una risposta concreta, ma vi diremo qual è il criterio più accettato dall’Agenzia delle Entrate e che consigliamo ai nostri clienti per evitare problemi.

Un gran numero di lavoratori autonomi utilizza un veicolo per svolgere la propria attività commerciale o professionale. Se questo è il vostro caso, vi starete chiedendo se potete detrarre le spese che ne derivano nell’IRPF e nell’IVA, compreso il costo di acquisto.

Prima di entrare nel merito della rigida normativa e di queste differenze di criteri, è necessario conoscere il concetto di utilizzo totale del veicolo per l’attività economica, che è difficile, quasi impossibile, da dimostrare davanti alle autorità fiscali.

Per farlo, si può ricorrere a qualsiasi prova accettata dalla legge, come ad esempio la prova dell’esistenza di un secondo veicolo per scopi personali, la registrazione del chilometraggio e dei viaggi effettuati, l’etichettatura del veicolo, il diario delle visite a clienti e fornitori, ecc.

Il criterio generale stabilisce che la detrazione è applicabile in caso di operazioni che comportano la fornitura di beni e servizi soggetti a imposta e non esenti e quando i contributi sono sostenuti per ripercussione diretta.

È molto comune che le autovetture vengano acquistate da aziende e che si voglia dedurre l’imposta su di esse. In questo studio analizzeremo le considerazioni fiscali relative a questi veicoli, suddividendoli per tasse.

La prima cosa da sottolineare è che l’acquisto di un veicolo è considerato un bene d’investimento, cioè un’immobilizzazione materiale (da non confondere con una spesa), secondo il Piano contabile generale e, quindi, bisogna tenerne conto.

A differenza dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’imposta sul reddito delle società non richiede l’uso esclusivo del veicolo per poterne imputare l’ammortamento o le spese derivanti dal suo utilizzo nel conto economico.

Tuttavia, se il veicolo aziendale viene utilizzato sia per scopi aziendali che per scopi privati dei propri soci-lavoratori o dipendenti, l’azienda può anche dedurre tutte le spese relative al veicolo, a condizione che abbia imputato la remunerazione in natura per la parte non utilizzata per l’attività e utilizzata dal dipendente, attribuendo tale remunerazione in natura alla persona che lo sta utilizzando. In questo caso, le spese proporzionali all’uso del veicolo per scopi privati avranno il carattere di spese per il personale e saranno quindi deducibili per l’azienda. Tuttavia, se il veicolo è utilizzato da un socio o da un amministratore che non lavora per la società, l’intera spesa sarà trattata come un dividendo e non sarà deducibile.