Il diritto di prelazione nei contratti di locazione

Il diritto di prelazione nei contratti di locazione

Contratto di locazione

Il diritto di prelazione comporta anche degli obblighi per il proprietario di un immobile. Se desiderate vendere un immobile in cui sono presenti degli inquilini, è obbligatorio, salvo accordi diversi, comunicare questa intenzione, così come il prezzo di acquisto concordato. Come minimo, l’intenzione di vendere e il prezzo devono essere comunicati, preferibilmente con lettera raccomandata. In questo modo il diritto di prelazione dell’inquilino può essere esercitato con tutte le garanzie possibili. Non va dimenticato che il diritto di prelazione è un diritto previsto dalla legislazione del nostro Paese.

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I diritti di prelazione e di rifiuto sono figure giuridiche ampiamente utilizzate nel settore immobiliare. Sebbene entrambe siano contemplate nella Legge sulla locazione urbana (LAU), sono anche figure giuridiche regolate dal Codice civile.

Se dobbiamo riassumerli in poche parole, servono a proteggere gli inquilini di un immobile dalla possibile vendita da parte del proprietario. Per capire come funzionano questi diritti, diversi ma strettamente legati tra loro, dobbiamo innanzitutto cercare di descrivere e dettagliare a cosa si riferisce ciascuno di essi.

Iniziamo con lo stabilire cosa sia il diritto di prelazione. È definito come il potere di una persona di acquisire una cosa di cui un’altra persona sta per disporre, in modo preferenziale e sempre allo stesso prezzo che un terzo sarebbe disposto a pagare per essa.

È un diritto molto comune nel settore immobiliare. Tanto da essere incluso nell’articolo 25 della LAU, che recita: “In caso di vendita dell’immobile affittato, l’inquilino ha diritto all’acquisto preferenziale dello stesso, alle condizioni stabilite nei paragrafi seguenti…”.

Clausola di rinuncia al diritto di prelazione e ai diritti di prelazione nella locazione: è valida? Nel post di oggi vi illustreremo tutti i dettagli del diritto di prelazione e del diritto di recesso e analizzeremo se la clausola di rinuncia che molti contratti di locazione tendono a includere è valida.

Il diritto di prelazione è un diritto concesso dalla legge sulle locazioni urbane all’inquilino quando intende vendere l’immobile che ha affittato. In questo modo, l’affittuario avrà la preferenza sulla vendita pagando lo stesso prezzo che un terzo ha offerto per l’acquisto dell’immobile, sia esso una casa, un locale, un ufficio, ecc.

Il diritto di prelazione può essere esercitato dall’inquilino una volta informato dal venditore, tramite un burofax con ricevuta di ritorno e certificazione del testo, della sua intenzione di vendere l’immobile affittato.

Se il locatore vuole vendere o trasferire questo immobile, deve notificare all’inquilino la sua decisione di vendere l’immobile locato tramite un burofax con ricevuta di ritorno e una certificazione testuale, indicando il prezzo e le altre condizioni essenziali del trasferimento. L’affittuario ha un periodo di trenta giorni di calendario per esercitare il diritto di prelazione.