Contratti affitto commerciali

Contratti affitto commerciali

Modello aggiornato di contratto di locazione per locali commerciali

Considerando che l’emergenza sanitaria e le misure di isolamento adottate nel Paese incidono sulla generazione di reddito dei locatari e sull’adempimento degli obblighi derivanti dai contratti di locazione di immobili commerciali e residenziali, il Governo nazionale, con il decreto 579 del 15 aprile 2020, ha stabilito le seguenti misure transitorie:

A partire dal 1° luglio 2020, il locatario dovrà pagare i canoni con il corrispondente adeguamento annuale, comprese le somme non riscosse durante il periodo di rinvio dell’adeguamento.

Se le parti non raggiungono un accordo, il locatario deve pagare l’intero importo dell’affitto. In caso di inadempienza, il locatore non può addebitare interessi di mora, né alcuna penale o sanzione; tuttavia, il locatario deve pagare gli interessi correnti a un tasso pari al 50% del Tasso di interesse bancario corrente certificato dalla Sovrintendenza finanziaria.

Ci concentreremo sulla legislazione cilena e, per rispondere a questa domanda, va notato, innanzitutto, che se si considerano sistematicamente le norme del Codice Civile (Titolo XXVI del Libro IV), si può notare che l’obbligo principale del locatario è il pagamento del canone, mentre quello del locatore è la consegna e la manutenzione della cosa per lo scopo per cui è stata affittata (art. 1924).

La nozione di inadempimento assunta è del tutto oggettiva e neutrale, prevedendo: “Se il ritardo – cioè l’inadempimento dell’obbligazione del locatore – comporta per il locatario una notevole diminuzione dell’utilità del contratto, o perché la cosa si è deteriorata o perché sono venute meno le circostanze che l’hanno motivata, il locatario può recedere dal contratto, salvo il risarcimento del danno, purché il ritardo non sia dovuto a forza maggiore o a caso fortuito” (art. 1926, comma 2).

Come si vede, nel contratto di locazione è perfettamente possibile che l’inadempimento dell’obbligo del locatore coesista con una causa di forza maggiore. O forse, per meglio dire, è possibile che il caso fortuito sia la causa dell’inadempimento del locatore.

La dichiarazione dei redditi scade il 30 giugno ed è importante essere a conoscenza dei termini e delle imposte per evitare sanzioni. L’IRPF è un’imposta progressiva che si applica al reddito percepito. Dovete pagare questa imposta quando affittate un locale? Vi raccontiamo tutto

Se disponete di locali e volete affittarli a un’azienda o a un lavoratore autonomo per scopi commerciali, dovete registrarvi presso l’Ufficio delle imposte. A tal fine, è necessario presentare il modulo 037 per essere inseriti nel Censimento degli imprenditori, dei professionisti e dei titolari di reddito. È obbligatorio, poiché l’affitto di locali è un’attività soggetta all’IVA, che è del 21%. D’altra parte, il locatario deve applicare l’imposta sul reddito delle persone fisiche del 19% alle proprie fatture ai fini dell’imposta sul reddito.

Tutti i locatori che affittano locali ad uso diverso da quello di abitazione devono pagare l’IVA.  Si noti che l’affitto di locali non destinati esclusivamente all’uso abitativo è soggetto a questa imposta. Ad esempio, un avvocato che affitta un locale e vi abita, anche se utilizza parte dell’immobile come residenza, deve fatturare con IVA.