
Contratti a chiamata come funzionano
Orari delle guardie di sicurezza
Che cosa succede se il server di un’azienda informatica va in tilt e il guasto deve essere riparato immediatamente? Che cosa succede se un vigile del fuoco non si trova sul posto di lavoro ma deve affrontare un’emergenza? Al di là del classico turno di guardia ospedaliero, sempre più aziende si trovano nella situazione di dover gestire gli orari in cui un lavoratore è reperibile.
Il servizio di reperibilità si verifica quando un’azienda ha bisogno che un dipendente sia reperibile per monitorare un aspetto o un processo dell’attività o per essere pronto a tornare al lavoro in caso di necessità. Quando ciò avviene in un periodo di tempo in cui il lavoratore non si trova alla sua postazione di lavoro o non rientra nel suo orario di lavoro effettivo convenzionale, si tratta di un servizio di guardia.
Per essere applicabile, il servizio di guardia deve essere specificato nel contratto, in una clausola o in un allegato, e i lavoratori devono accettarlo, in quanto fa comunque parte delle condizioni di lavoro del contratto.
I contratti di alcuni dipendenti dell’azienda includevano una clausola in base alla quale il dipendente accettava e si impegnava a svolgere i servizi di guardia periodicamente stabiliti dal dipartimento a cui era assegnato.
Successivamente, è stato pubblicato il contratto collettivo applicabile all’azienda, che stabilisce l’assegnazione volontaria al servizio di guardia. Tuttavia, l’azienda informa i lavoratori che questa disposizione non riguarda i lavoratori che hanno la suddetta clausola nel loro contratto, che sono obbligati a farlo.
I rappresentanti sindacali hanno ritenuto che la situazione creatasi a seguito della comunicazione dell’azienda violasse il diritto alla contrattazione collettiva e hanno promosso un’azione di contenzioso collettivo, chiedendo di dichiarare nulla la clausola contrattuale che imponeva l’obbligo di effettuare il servizio di guardia. L’AN ha dichiarato che il diritto alla contrattazione collettiva era stato violato e, in disaccordo, l’azienda ha presentato un ricorso in cassazione al Comitato di vigilanza.
Il processo di creazione di un quadro normativo per il personale della Guardia Civil è proseguito con l’approvazione della Legge 28/1994, del 18 ottobre, che ha completato il regime stabilito per questo personale in generale dalla Legge 17/1989, del 19 luglio, che regola il regime del personale militare professionale.
La Guardia Civil, a causa della sua natura militare e della sua appartenenza alle Forze e ai Corpi di sicurezza dello Stato, richiede un proprio statuto del personale che tenga conto della sua tradizione e delle sue funzioni specifiche. A tal fine, sono state approvate la Legge 42/1999, del 25 novembre 1999, sul regime del personale del Corpo della Guardia Civil e, più recentemente, la Legge Organica 11/2007, del 22 ottobre 2007, che regola i diritti e i doveri dei membri della Guardia Civil e la Legge Organica 12/2007, del 22 ottobre 2007, sul regime disciplinare della Guardia Civil, entrambe di straordinaria importanza per la creazione di uno statuto del personale per i suoi membri.